Ma il disaster recovery è costoso? Sì, forse, no

Una volta, diciamo 5 anni fa o più indietro nel tempo, le opzioni di disaster recoveryper le PMI erano un miraggio. Quelle presenti sul mercato erano estremamente costose.
Ma negli ultimi anni lo scenario è cambiato parecchio e si sono affacciate soluzioni innovative. E questo è un aspetto tecnologico.
Negli stessi anni la crescente diffusione di virus di tipo ransomware (vedi CryptoLocker), che sono in grado di affossare le aziende in un batter d’occhio, ha fatto in modo che il disaster recovery divenisse un argomento di discussione quotidiano con i clienti.

Ma cos’è il disaster recovery?
Partiamo dalla definizione di Wikipedia. Per disaster recovery (brevemente DR, in italiano: Recupero dal Disastro), in informatica e in particolare nell’ambito della sicurezza informatica, si intende l’insieme delle misure tecnologiche e logistico/organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi di business per imprese, associazioni o enti, a fronte di gravi emergenze che ne possono intaccare la regolare attività.

Se si guarda come si poteva ottenere il disaster recovery anche solo qualche anno fa… era necessario duplicare tutto il proprio hardware, implementare sistemi di replica dai server di produzione a quelli di stand by… insomma erano cose impegnative.

Negli ultimi anni, però, sul mercato IT si sono affacciate soluzioni di DRaas (Disaster Recovery as a service).
Con i servizi di disaster recovery, le aziende non devono più accollarsi l’onere di ingenti investimenti e non devono più mettere a cespite apparecchiature che magari verranno usate pochissimo o addirittura mai.
Con il DRaas le aziende sono chiamate a investire semplicemente un canone mensile per “assicurarsi” che in caso di problemi davvero la propria azienda possa ripartire.

Il DR è caro?
Certo, soluzioni come Zerto o TSM di IBM costano un occhio della testa ma sono fantastiche e la maggior parte delle aziende che le implementano se lo possono permettere.

Ma come fare DR con costi sostenibili anche alle PMI?

Una soluzione presente da anni sul mercato è Datto. Si tratta di appliance che replicano i server “critici” all’interno dell’appliance stessa e, in caso di necessità, permettono di recuperare file e cartelle ma, soprattutto, permettono di riaccendere i server “critici” da dentro l’appliance stessa tanto che le aziende possono continuare a portare avanti il proprio business.
In questo modo una copia dei server “critici” è sempre disponibile e pronta a partireall’interno delle appliance Datto.

Ma se il disastro è davvero grave e la sede non è più accessibile, per esempio a causa di un incendio?

Bene, le appliance Datto sono in grado di replicare il proprio contenuto e le proprie capacità all’interno del cloud nei data center di Datto.
Non serve quindi dotarsi di strutture proprie per replicare sistemi offsite e per ottenere ripartenze remote: basta attivare la replica di Datto così tutti i dati, servizi e applicazioni saranno automaticamente ripristinabili direttamente dal cloud, se dovesse essere necessario.